Un’immagine ruvida,
come la sciarpa di lana gonfia, pungente,
di quel blu acciaio che graffia gli occhi
attorno al collo di te che resti in piedi davanti le circostanze
ferrigne e livide, adiacenti l’un l’altra
in un abbraccio eterno di esitazioni e dubbi.
Ora, è come il vento quando alza un profumo per disperderlo,
sollevandolo.
Un profumo. Uno soltanto.
Se ne hai la fortuna, lo trascina fino a te
sgretolandolo nell’aria che rimane impassibile,
eppur labile e instabile,
ferma,
mentre tu, intimamente,
ti accingi a conoscere il segreto di una bellezza che non si vede.
Sottovento si sente il tuo odore,
anche sopra le onde del mare.
| Gennaio 2013 |